Conosci la vera storia della strada che sale ai Piani Resinelli?

Località Pian dei Resinelli / Ballabio (LC)

Tutto quello che (forse) non sapevi sui 14 tornanti

Raggiungere i Piani Resinelli in automobile è faticoso: i 14 tornanti sono famosi per le curve strette e difficili da risalire, specie d’inverno con rischio ghiaccio e neve. I Resinelli sono raggiungibili da una sola strada a scendere e a salire, ma forse in pochi ne conoscono la vera storia. La realizzazione di questa strada è infatti la premessa fondamentale che segna la nascita dei Piani come località turistica vera e propria, ed è anche la ragione della fondazione del consorzio dei 4 Comuni che esiste tutt’ora.

Una ragione essenzialmente economica: perché costruire la strada e asfaltarla costava parecchio, e il Comune di Ballabio da solo non sarebbe riuscito a coprire le spese di un’opera così imponente. Ed è proprio dagli archivi del Comune di Ballabio che siamo partiti per ricercare le informazioni che state per leggere qui. Ma andiamo per gradi:

Siamo nel 1933: il Podestà Cav. Luigi Locatelli, con delibera del 15 luglio, decreta di aderire al Consorzio composto dai quattro Comuni per la costituzione e manutenzione della strada che porta ai Piani Resinelli e del suo allacciamento con la rete stradale del Comune di Ballabio. Il Consorzio nasce quindi in questo momento, con una delibera controfirmata da tutti i Sindaci aderenti.

L’importo complessivo per l’opera infatti è di £. 1.300.000, secondo il progetto redatto dall’ingegner Bernardo Sironi. Una cifra che costringe il coinvolgimento di tutti i Comuni direttamente interessati ai Resinelli, e quindi, oltre a Ballabio: Lecco, Mandello e Abbadia. Nella delibera i 4 Comuni si impegnano a stanziare per la costruzione della carrozzabile rispettivamente: Lecco £. 60.000, Abbadia Lariana £. 30.000 Mandello £. 25.000 e £. 25.000 per Ballabio.

Per la manutenzione, rimangono valide le percentuali già fissate e in pratica: Abbadia Lariana e Mandello complessivamente il 65%, Ballabio il 19% (sulla Delibera è erroneamente riportato 49%) e Lecco il 16% dell’intero importo annuale.

Iniziano così i lavori di costruzione. È il 1934.

L’inaugurazione avviene il 18 ottobre 1936 (XIV anno era fascista), per 10.000 giornate lavorative effettuate. Il quotidiano di regime “Il Secolo – La Sera” in un articolo del 7 ottobre 1936 tuona in modo altisonante che si possono finalmente raggiungere i Piani Resinelli da Milano in automobile “esattamente in un’ora e quindici minuti” e
raffigura la strada come “una delle più importanti opere pubbliche che il Fascismo lecchese ha voluto realizzare dopo tanti anni di studio e di difficoltà insormontabili”.

E adesso? Come raggiungere i Piani Resinelli evitando il traffico?

La carrozzabile c’è, ed è ancora praticabile. Purtroppo, però, il traffico è parecchio cresciuto e raggiungere i Piani, specie nel weekend, può diventare un’impresa snervante. Per fortuna, i Piani Resinelli sono raggiungibili anche attraverso il trasporto pubblico, con la Linea 7 di Linee Lecco in partenza da Calolziocorte; d’estate i passaggi sono più frequenti, ma anche d’inverno è possibile usufruire del servizio pagando una cifra irrisoria.

Noi come Resinelli Tourism Lab promuoviamo l’utilizzo di sentieri e vie di accesso percorribili a piedi per salire in quota: i Piani Resinelli sono raggiungibili camminando attraverso escursioni semplici e ragionevolmente brevi (ad esempio, il sentiero della Val Grande che parte da Ballabio e impiega circa un’ora e mezza per arrivare ai Piani), oppure più complesse ma ugualmente affascinanti e ricche di storia (come la Val Calolden attraverso cui è possibile arrivare ai Resinelli partendo direttamente da Lecco, e percorrendo a piedi il sentiero storico degli alpinisti e dei primi sciatori lombardi, che dalla città partivano con corde, attrezzature e sci in spalla per andare in Grignetta e godere degli spettacolari panorami in quota).



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