Ci sono Amministrazioni che si prendono cura dei territori, che combattono lo spopolamento delle aree interne incoraggiando e sostenendo le iniziative dei giovani che intendono restare. Ci sono Amministrazioni consapevoli dei rischi connessi alla turistificazione dei luoghi, e che si interrogano profondamente con gli operatori locali per affrontare in modo congiunto le sfide del presente, ragionando sulla costruzione di un’offerta turistica sostenibile a basso impatto, che tuteli la comunità e il paesaggio.
E poi ci sono le Amministrazioni locali, per le quali siamo in grande imbarazzo. Siamo in imbarazzo per loro, per le politiche sconcertanti che vengono calate dall’alto senza criterio, e che assumono ogni giorno un aspetto sempre più grottesco.
La strada ormai impraticabile, l’installazione di una passerella panoramica all’interno di un parco ridotto a una discarica a cielo aperto, la mancanza di indicazioni e cartelli, l’assenza di sistemi di accoglienza credibili perlomeno in lingua inglese, l’incapacità di gestire il traffico dei turisti in salita, la pretesa di monetizzare su un territorio privo di servizi: questa è l’idea di sviluppo che gli enti locali stanno confusamente portando avanti, senza essere in grado di spiegare con quale obiettivo.
Le scelte in merito all’ufficio turistico sono coerenti con il quadro descritto: come avrete già letto su qualche articolo di giornale, la nostra gestione non è stata confermata. Ad oggi, nonostante le improbabili dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte del Sindaco, l’ufficio turistico è ancora chiuso e non si hanno notizie affidabili sulla data reale di riapertura. L’unica informazione in nostro possesso è che l’affidataria sarà molto probabilmente una ditta la cui sede, come apprendiamo sul sito, è nella città di Roma.
La nostra idea di ufficio turistico, come è evidente, non coincideva con quella delle istituzioni: uno spazio aperto, a disposizione dei cittadini e delle cittadine, in ascolto del territorio e dei suoi bisogni.
Le foto che vedete mostrano le condizioni in cui si trovava l’edificio quando siamo entrati. Pian piano, gli spazi hanno assunto nuove forme, anche grazie alla generosità di molti e molte di voi: tutti i libri che avete donato, i tavoli e le sedie per lo spazio coworking gratuito, gli scaffali e le scrivanie del Salotto Vista Grigna, sono conservati nel nostro garage. Potete venire a ritirarli, se lo desiderate. Li abbiamo conservati perché sono un segno della partecipazione della comunità al progetto che stavamo portando avanti. E che continuerà.
In foto vedete anche una parte del volantino Salite in Libertà, il format ideato dall’Amministrazione di Lecco per far salire le persone in bicicletta su una strada malandata e piena di buche, che completava l’inquietante pubblicità fatta sui tram a Milano allo scopo di richiamare nuovi visitatori senza domandarsi che cosa la località fosse effettivamente in grado di offrire una volta arrivati qui. In questo volantino ci sono due sagome nere con i nostri nomi: “Sofia e Simone, due giovani che hanno deciso di vivere in quota”, si legge. Crediamo che questa immagine riassuma in modo chiaro tutto quello che è accaduto: il tentativo di strumentalizzare la nostra presenza qui e il nostro amore per il territorio. Per far passare sotto silenzio tutte le mancanze delle Amministrazioni, e lasciare il campo alle passerelle politiche.
Resinelli Tourism Lab è un progetto nato due anni e mezzo fa per rispondere in modo concreto e positivo all’incuria istituzionale in cui i Piani Resinelli versano da anni. E allo stesso modo prosegue oggi, con determinazione ancora maggiore: le collaborazioni strette in questi anni sono salde e stiamo nutrendo numerose idee per l’estate e l’autunno.
Vogliamo che i Piani Resinelli siano un luogo curato e felice, in cui tornare e restare: questa è la nostra visione, e siamo felici di condividerla con chiunque la ritenga auspicabile e possibile.
Ci vediamo il prossimo weekend al Forno della Grigna per la prima data di SopradiMe_Lagrigna Festival.
Presto tante belle novità.