Quello delle miniere è un mondo magico e intriso di storia dove ogni visitatore, grande e piccino, può tornare al passato e scoprire le meraviglie del sottosuolo e immedesimarsi in quegli anonimi uomini che hanno contribuito a colpi di piccone a valorizzare il nostro territorio.
- Indirizzo e come arrivare:
Raggiungibile in automobile.
Loc. Piani Resinelli
Via Escursionisti, 29
Abbadia Lariana (LC)
- Numero di telefono:
+39 338 96 09 824
- INFO E RICHIESTE:
- Sito internet
Le Miniere Resinelli. sono tornate a nuova vita nel 2002. Dall’agosto di quell’anno, a seguito di una imponente opera di ristrutturazione e messa in sicurezza, è possibile visitare le antiche miniere in zona.
Ci facciamo accompagnare, nella scoperta, dalle esperte guide della Grignolo srl, che illustrano quello che erano le miniere e la loro storia. Le miniere visitabili sono di origine rinascimentale.
I primi documenti a citarle sono del 1637. Sono rimaste aperte fino alla metà del secolo scorso e la loro chiusura fu dettata prettamente da meri motivi economici.” La miniera Anna è quella più semplicemente percorribile, adatta a bambini e adulti di ogni età. Il suo sviluppo orizzontale fa si che il percorso non sia troppo impegnativo. La cosa stupefacente è, ancora oggi, trovare la statuetta di S. Barbara all’ingresso, la protettrice dei minatori. Nonostante non ci si lavori da decenni, vengono mantenute le stesse tradizioni, come celebrare una messa in suo onore il giorno del 4 dicembre.
Non è sorprendente che i minatori si affidassero a santi e superstizioni visto il tipo di lavoro che facevano. Tralasciando le condizioni di lavoro, polvere, umidità..., era proprio la pesantezza dello stesso minerale a renderlo pericoloso. I primi tempi i lavoratori estraevano il materiale con i picconi e lo portavano fuori coi gerli. Solo verso la fine del 1800 iniziarono a migliorare le condizioni, utilizzando perforatori automatici e teleferiche. Addirittura, finché non venne espressamente vietato alla fine del 1700, alcuni di loro venivano pagati a cottimo, ossia in minerale estratto. Era poi compito loro venderlo e ricavarci denaro o scambiarlo per del cibo per sfamare la famiglia. Ovviamente le attrezzature erano a loro carico, i condotti erano molto pericolanti e i crolli non erano poi così infrequenti.
Il lavoro del minatore era poi stagionale. In inverno si estraevano minerali, in estate ci si dedicava alla pastorizia e all’attività agricola. D’inverno la temperatura esterna permetteva il ghiacciarsi dell’acqua, e quindi molti condotti erano asciutti. Con l’aumentare del caldo esterno, le infiltrazioni rendevano molti passaggi inagibili. Tra l’altro la temperatura costante, attorno ai 10° centigradi, rendeva le miniere più calde nella stagione invernale rispetto all’esterno, dove il termometro scendeva ben al di sotto dello zero.